Religioni in Giordania

La grande moschea di Amman.

Tutte le religioni in Giordania sono tutelate dalla Costituzione purché non violino la moralità e l'ordine pubblico.[1] Il Paese è a maggioranza musulmana, con il 94% della popolazione che segue il sunnismo mentre una piccola minoranza è seguace dell'Islam sciita e meno di 800 sono i bahá'í. Ci sono anche all'incirca da 20.000 a 32.000 drusi che vivono soprattutto nel nord del paese. Lo stato ospita anche una minoranza di cristiani, che arrivano a costituire il 6% della popolazione, seguaci prevalentemente della Chiesa greco-ortodossa o del cattolicesimo[2].

I cristiani hanno costituito il 30% almeno della popolazione giordana negli anni '50 del XX secolo[3]; tuttavia, gli alti tassi di immigrazione musulmana all'interno della nazione ha fatto sì di far diminuire in modo significativo la percentuale cristiana della popolazione del paese[3].

Non vi sono restrizioni legali nei confronti degli ebrei, ma nel 2006 ci sono state segnalazioni di cittadini ebrei[4], bahá'í[5] ed altre minoranze religiose che praticavano liberamente il proprio credo in Giordania, seppur con restrizioni specifiche.

  1. ^ Jordan International Religious Freedom Report 2014 (PDF), su state.gov, U.S. Department of State. URL consultato il 25 ottobre 2016.
  2. ^ Jordan International Religious Freedom Report 2005, su state.gov, U.S. Department of State. URL consultato il 9 aprile 2014.
  3. ^ a b Jeffrey Fleishman, For Christian enclave in Jordan, tribal lands are sacred, in Los Angeles Times, 10 maggio 2009. URL consultato il 10 maggio 2009.
  4. ^ US Department of State (2006), International Religious Freedom Report 2006. [1]
  5. ^ البهائيون في الأردن

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